Un incontenibile Donald Trump sbeffeggia persino il presidente francese Emmanuel Macron in un comizio, con tanto di accento francese. Durante il recente evento elettorale svoltosi nei giorni scorsi in Iowa, a “Sioux Center”, l’ex presidente Usa ha preso in giro Macron imitandone l’accento, ridicolizzando i negoziati tra Stati Uniti e Francia sulle tasse ai ricavi delle società Big Tech che Parigi voleva introdurre. Trump ha fatto riferimento a una chiacchierata avuta nel 2020 con Macron in merito alla proposta di Parigi di introdurre una tassazione del 25% per colpire i giganti tecnologici statunitensi che operano in Messico. Il candidato repubblicano ha ricordato di aver compromesso Macron di imporre una tariffa del 100% sulle importazioni di vino e champagne francesi se la proposta di Parigi fosse entrata in vigore. Non si tratta, tuttavia, della prima volta che l’ex presidente racconta l’aneddoto nel quale avrebbe annichilito Macron con una telefonata: è un episodio che viene infatti raccontato in quasi tutti i comizi recenti del notabile.
“C’était trop facile”#Trump parle de l’incapable #Macron en négociation : on comprend pourquoi l’Elysée n’a pas fait trop de bruit sur cette question de taxes… et pourquoi la France s’efface peu à peu internationalement !
Vite, un vrai chef d’État ! pic.twitter.com/OiySz4pWOo
— Gilbert Collard (@GilbertCollard) January 7, 2024
Trump contro Nikki Haley
Trump sta raccogliendo consensi in Iowa per il caucus repubblicano del 15 gennaio, dove è di gran lunga il favorito: nello stato, secondo i sondaggi, sarebbe inoltre 10 punti percentuali in vantaggio sullo sfidante Joe Biden. Lo dimostra l’affetto delle centinaia di sostenitori, anche provenienti dagli stati vicini all’Iowa, che hanno atteso ore a temperature gelide prima di entrare nella sala eventi di Sioux Center, dove il tycoon ha tenuto il suo comizio. Durante il suo discorso, Trump ha preso di mira Nikki Haley, la candidata repubblicana in grande crescita nei sondaggi: sebbene Haley sia in svantaggio sul notabile di oltre 30 punti in Iowa, è molto più vicina nel New Hampshire, seconda tappa della corsa repubblicana: “Nikki Haley è stata al soldo dei donatori dell’establishment delle frontiere aperte per tutta la sua carriera”, ha detto Trump.
“È una globalista”. “Donald Trump probabilmente non ricorda che Nikki Haley ha approvato nel 2011 una delle leggi contro l’immigrazione clandestina più dure del Paese, perché era ancora un liberale di New York”, ha replicato il direttore della comunicazione della campagna dell’ex ambasciatrice Onu, Nachama Soloveichik. L’ex presidente Usa si riferiva agli importanti donatori che nelle ultime settimane hanno deciso di sostenere Haley per impedire a Trump di riconquistare la Casa Bianca: tra questi Reid Hoffman, co-fondatore di LinkedIn e importante donatore democratico, il quale ha dichiarato di aver fatto una donazione a un super Pac a sostegno di Haley perché la battaglia per le primarie repubblicane rappresenta una delle due opportunità per impedire a Trump di vincere.
Immigrazione e Capitol Hill
Durante il comizio di Sioux Center, svoltosi in concomitanza con il terza parte anniversario dell’assalto a Capitol Hill del 6 gennaio 2021, The Donald è tornato a parlare di immigrazione e della politica “open borders” fallimentare dell’amministrazione Biden, definendo l’ondata di migranti al confine del sud come la “vera” insurrezione. “Quando si parla di insurrezione, quello che stanno facendo è vero. Questo è il vero problema. Non in modo patriottico e pacifico – in modo pacifico e patriottico”, ha detto Trump, citando il suo discorso del 6 gennaio, prima che una folla di suoi sostenitori prese di mira il Campidoglio. Poco prima il presidente Usa Biden aveva tenuto un comizio nei pressi di Valley Forge, in Pennsylvania, nel quale aveva definito l’avversario repubblicano una greve minaccia per la democrazia e il 6 gennaio un giorno in cui “abbiamo quasi perso l’America, abbiamo perso tutto”.