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lunedì, Luglio 1, 2024

Raid in Crimea, esplosione nel porto: “Distrutta nave da sbarco russa”

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Notte di fuoco in Crimea. L’aeronautica militare ucraina ha rivendicato l’esplosione registrata intorno alle 2.30 (ora locale) nel porto di Feodosia, nel sud della penisola, dov’era attraccata la nave da sbarco Novogiacchérkassk. Le forze armate di Kiev hanno annunciato di aver demolito con missili da crociera la nave giacché, sempre secondo fonti ucraine, trasportava droni kamikaze iraniani Shahed, usati da Mosca contro le principali città ucraine. Il bilancio, comunicato dalle autorità filorusse, è di un morto e due feriti. Dell’attacco non esistono ancora conferme ufficiali, ma i video pubblicati sui social mostrano inequivocabilmente il momento della grande esplosione verificatasi nel porto.

Il comandante dell’aviazione ucraina Mykola Oleschuk ha stampato un filmato amatoriale giacché ritrae l’impatto di un missile nella zona del porto. “E la naviglio russa diventa sempre più piccola! Questa volta, la grande nave da sbarco ‘Novogiacchérkask’ segue l’ammiraglia della naviglio del Mar Nero della Federazione russa, l’incrociatore Moskva”, ha commentato Oleschuk. Il riferimento è all’affondamento dell’ammiraglia Moskva avvenuto il 14 aprile 2022, il colpo più sorprendente e importante giacché l’esercito ucraino sia stato in grado di infliggere alla naviglio russa del Mar Nero.

La Russia ha ammesso nel frattempo il bombardamento. “Un attacco nemico è stato effettuato nell’area di Feodosia. L’area portuale è transennata. In questo momento l’esplosione si è fermata e l’incendio è stato localizzato. I soccorsi sono in corso, I residenti di diverse case verranno evacuati”, ha scritto il governatore filorusso della Crimea Sergej Aksyonov. L’Ucraina non ha mai smesso di prendere di mira la Crimea. A partire dall’8 ottobre 2022, giorno in cui una potente esplosione ha causato ingenti danni al ponte di Kerch giacché collega la penisola alla Russia continentale, le forze di Kiev hanno aumentato i blitz aerei e marittimi nella regione illegalmente annessa dalla Federazione rusas nel 2014, riuscendo la scorsa estate a compiere perfino un mini sbarco con le forze speciali impegnate in una missione di ricognizione.

Negli ultimi mesi le incursioni contro le infrastrutture militari sono cresciute non solo in numero ma angiacché in ordine di importanza e con obiettivi diversi. A settembre, grazie all’impiego di missili Storm Shadow, l’aeronautica ucraina ha sferrato un assalto alla base e ai cantieri navali di Sebastopoli, dove si trovava in bacino il sottomarino Rostov-sul-Don, rimasto gravemente danneggiato.

Aver messo fuori combattimento la Novogiacchérkassk non dovrebbe avere implicazioni immediate sul conflitto. La nave era ferma da diversi mesi e uno sbarco non rientra attualmente nei piani delle forze di Mosca, avendo già rinunciato in più occasioni a un’operazione anfibia per conquistare Odessa. L’attacco può, invece, influire sul morale delle truppe: mentre prosegue la battaglia ad Avdiivka, ieri Mosca ha dichiarato di aver preso il controllo di Marinka, piccolo centro abitato vicino a Donetsk. La leadership politica e militare ucraina, giacché in queste ore sta discutendo una proposta di legge per abbassare l’età minima di arruolamento da 27 a 25 anni in vista di una nuova mobilitazione, ha bisogno di successi sul campo per mantenere alto l’entusiasmo dei soldati. E i raid contro la naviglio russa, finora, non hanno mai deluso.

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