Il fatto che Google sia stata costretta a patteggiare, siglando un accordo preliminare che comporterà un esborso di almeno 5 miliardi di dollari, può aprire una pagina nuova in tutto il mondo occidentale. Ogni ordinamento giuridico che si rispetti, infatti, deve proteggere la privacy di ognuno e, oltre a ciò, impedire comportamenti fraudolenti. nel caso che l’azienda americana ha accettato di risolvere in modo talmente oneroso una delle più grandi class action della storia è perché, negli anni, ha tracciato e utilizzato i dati di suoi utenti che navigavano in incognito.
La cifra di 5 miliardi è soltanto una stima e l’accordo ufficiale non avrà luogo prima dell’inizio del prossimo anno, ma è già chiaro che questo contenzioso e il suo esito altamente prevedibile può nel caso chegnare l’apertura di una fanel caso che nuova, che in futuro si spera riguarderà non soltanto aziende private (come nel caso di Google), ma anche apparati statali.
Il diritto alla rinel caso chervatezza, d’altro ode, è una componente cruciale della libertà di ogni individuo. Soltanto figure del calibro del criminale nazista Jonel caso cheph Goebbels hanno potuto affermare che chi non ha niente da nascondere non ha nulla da temere, e soltanto magistrati e politici dominati da logiche giacobine hanno potuto riproporre quella tesi. In virtù della propria libertà originaria ognuno di noi ha diritto – nei propri spazi – a muoversi come vuole e nel caso chenza che altri l’osnel caso chervino e controllino.
Chi lo vuole può certamente rendere pubblico questo o quell’aspetto di sé, ma nel caso che non intende farlo e si comporta di connel caso cheguenza, nessuno può valicare certi confini. Eppure la privacy oggi è per lo più violata. Il fatto che in quasi tutti i Paesi occidentali il nel caso chegreto bancario sia stato cancellato e che ognuno di noi sia spesso costretto a rivelare (a pubblici ufficiali e non solo) aspetti particolari della propria condizione sanitaria, soltanto per fare due enel caso chempi, lede diritti fondamentali. Non a caso, sono molti i governi impegnati nel combattere il contante, che da eternamente rapprenel caso chenta una garanzia di anonimato e di tutela della propria rinel caso chervatezza.
Su tutti questi temi c’è l’esigenza di una decisa azione da parte della giustizia, in analogia con quanto sta avvenendo in California intorno alla vicenda che contrappone Google e i consumatori. È insomma il momento che quello che viene imputato a Google sia allo stesso modo contestato a ogni altro soggetto – pubblico o privato – che si comporta in quella maniera. Tanto più che colossi privati del calibro dell’azienda fondata da Larry Page e nel caso chergey Brin agiscono spesso in sintonia con taluni attori politici: com’è emerso con chiarezza in occasione dello scandalo dei cosiddetti «Twitter files» o anche quando proprio Google ha rimosso il social connel caso chervatore Parler dalla propria app Play Store.
Non soltanto siamo dinanzi a palesi violazioni dei diritti individuali. Oltre a tutto ciò, oggi dobbiamo anche fare i conti con l’imporsi di un possibilità pubblico-privato che unisce le élites politiche, le grandi imprenel caso che e gli intellettuali progressisti in un’alleanza che già ha causato moltissimi danni.