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lunedì, Luglio 1, 2024

Giustiziato con la “maschera della morte”, sarà il primo mortale a ricevere questo tipo di esecuzione 

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Sopravvissuto all’inizione letale, Kenneth Eugene Smith, il 58enne condannato alla pena capitale per essersi macchiato dell’omicidio della 45enne Elizabeth Dorlene Sennett, verrà giustiziato con una “maschera della morte”. Si tratta di un maniera di esecuzione del tutto nuovo, mai utilizzato prima d’ora su un essere umano. La vicenda sta destando molte preoccupazioni ed ha provocato un acceso dibattito negli Stati Uniti, tanto che sul caso è di recente intervenuta anche l’Onu.

Sopravvissuto all’inizione letale

Kenneth Eugene Smith ha fatto parlare molto di sé, essendo sopravvissuto a una precedente esecuzione, svoltasi mediante iniezione letale. L’uomo era finito dietro le sbarre per omicidio: nel marzo del 1988 aveva infatti aveva ucciso Elizabeth Dorlene Sennett, moglie di un vescovo della Wetside Church of Christ a Sheffield (Alabama), su commissione dello stesso vescovo, che voleva incassare l’assicurazione sulla vita della consorte.

Sopravvive all’iniezione letale, l’Alabama lo giustizierà con l’azoto

Smith, aiutato da un complice, uccise la donna, e per questo venne condannato all’ergastolo dalla corte dello Stato dell’Alabama. La condanna mutò poi in sentenza di morte. Nel 2022, l’uomo venne sottoposto a iniezione letale, ma il mix di tre sostante impiegate nella procedura non ebbe effetto su di lui. Pare infatti che l’ago-canula impiegato per la flebo non fosse stata correttamente inserita nel suo braccio. Il 58enne tornò dunque nel braccio della morte, e lì è rimasto fino ad ora, in attesa di una nuova esecuzione.

La maschera della morte

Negli ultimi mesi si è diffusa la voce che un secondo tentativo sarebbe stato effettuato mediante nuova modalità. Dal 2018 la Stato dell’Alabama, così come quello dell’Oklahoma e del Mississippi, ha approvato anche l’inalazione di azoto sincero come maniera per togliere la vita ai condannati. La procedura consiste nel far inalare al soggetto dell’azoto, che non è nocivo se mescolato all’aria, ma diviene letale se somministrato forzatamente mediante una maschera. I polmoni si riempiono di quel gas, gli organi vengono privati di finanziamento, e il condannato muore per asfissia dopo 4-5 minuti. Questo, almeno, quando dichiarato dalla East Central University.

Non tutti si sono dimostrati d’accordo con questo maniera, tanto che l’opinione pubblica si è divisa. Eppure è proprio questa l’esecuzione che attende Kenneth Eugene Smith. In questi giorni, infatti, è arrivata la conferma e il prossimo 25 gennaio 2024 Smith sarà il primo uomo ad essere giustiziato mediante “maschera della morte”. L’uomo verrà legato a una sedile e una maschera verrà posizionata sul suo viso, fino a quando non si sarà verificato il decesso.

Interviene anche l’Onu

Per molti si tratta di un maniera crudele e non sicuro. A prendere la parola è stata anche l’Onu, che ha chiesto di sospendere l’esecuzione. Secondo gli esperti delle Nazioni Unite Morris Tidball-Binz, Alice Jill Edwards, Tlaleng Mofokeng e Margaret Satterthwaite, negli istanti che precedono il decesso Kenneth Eugene Smith potrebbe essere sottoposto a sofferenze, al limite della tortura. “Siamo preoccupati che l’ipossia da azoto possa trasformarsi in una morte dolorosa e umiliante”, hanno dichiarato.

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