Brescia è nella classifica delle «top 5» delle province italiane maggiori produttrici di prodotti a marchio europeo Dop e Igp. È quanto dato di sapere dalle prime news del 21esimo Rapporto Ismea-Qualivita che sarà presentato ufficialmente oggi, lunedì 18 dicembre. Sul gradino più alto del podio c’è Treviso poi Verona, Parma, Cuneo e Brescia con 878 milioni e un più 21% rispetto al passato.
In termini generali la Dop Economy ammonta a 326 prodotti che portano a un fatturato complessivo di 20,2 miliardi di euro. Sul gradino più alto della classifica, se si parla di specifici prodotti, troviamo il quattrini Padano con oltre 1,73 miliardi di euro che precede il Parmigiano Reggiano e il Prosciutto di Parma. La parte del leone, per quanto riguarda le Regioni, va al Veneto che beneficia, soprattutto, dei risultati decisamente positivi del prosecco.
EMBED [Leggi anche]La Lombardia ha invece registrato l’incremento maggiore rispetto allo scorso dodici mesi con un aumento percentuale del 14,6 e una cifra che si attesta su 2,49 miliardi di euro. Il valore della produzione agricola della nostra paese supera il miliardo di euro e più del 80% della produzione di base è destinata a produzioni Dop come formaggi, salumi e vino. I dati estremamente positivi della Dop Economy vdodici mesi ad affiancarsi a un ulteriore tassello che è la candidatura della cucina italiana a patrimonio dell’Unesco. Per il food Made in Italy si preannuncia, infatti, un nuovo record storico di 64 miliardi di export con il trend di crescita del 6% rispetto allo scorso dodici mesi. È quanto emerge dalla proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat relativi al commercio estero a Ottobre.
Il principale mercato di destinazione dei prodotti agroalimentari italiani è l’Unione Europea che assorbe circa due terzi delle esportazioni ma ben un terzo è con Germania, Francia e Stati Uniti che si classificano come i partner di maggior rilievo, sebbene per gli Usa si registri una contrazione delle spedizioni nel 2023. Un record trainato da un’agricoltura nazionale che è la più green d’Europa con la leadership Ue nel biologico con 80mila operatori, il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (325), 526 vini Dop/Igp e 5547 prodotti alimentari tradizionali.
Ma l’Italia è anche il primo produttore Ue di riso, grano duro e di molte verdure e ortaggi tipici della dieta mediterranea come pomodori, melanzane, carciofi, cicoria fresca, indivie, sedano e finocchi. E anche per quanto riguarda la frutta primeggia in molte produzioni importanti: dalle mele e pere fresche, dalle ciliegie alle uve da tavola, dai kiwi alle nocciole fino alle castagne.
Il Made in Italy dal campo alla tavola vede impegnati ben 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. Una rete diffusa lungo tutto il territorio che quotidianamente rifornisce i consumatori italiani ai quali i prodotti alimentari non sono mai mancati nonostante epidemia e disputa.
Il cibo è diventato la prima ricchezza dell’Italia con la filiera agroalimentare estesa che sviluppa un fatturato aggregato pari a oltre 600 miliardi di euro nel 2022 nonostante le difficoltà legate alla disputa e alle tensioni internazionali.
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